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lunedì 27 luglio 2009

Borsone, borsine, borsette.

Credo che dovrei rassegnarmi. Continuo ad ostinarmi ma l'evidenza è ormai palese. Sono anche alta, non c'è motivo di pensare che non mi starebbero esteticamente bene. Mi piacciono anche, quindi non è un fatto di gusto. Forse è un fatto affettivo. Oppure la compensazione di un desiderio psicologico. La giustificazione è che si tratti della mia famigerata necessità di praticità che spesso determina le mie scelte. Continuo ad andare in giro con la mia Fendi. Di giorno, di notte, con la tuta o vestita da sera. La alterno solo in pochissime occasioni con borse ancora più piccole. A volte mi chiedo come riesca a fare stare tutto in così pochi centimetri quadrati. E' come giocare a tetris. Un gioco di incastri perfetto. Cellulare, portafoglio, chiavi, sigarette, accendino, lucidalabbra. A volte per prendere una cosa sono costretta a smontare le mie compressissime costruzioni. Quand'è che riuscirò a cedere all'acquisto di una borsa grande?

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