venerdì 28 novembre 2008
Crisi & Vintage
Mentre continuo a fare il pieno delle foto delle sfilate nella speranza di arrivare alla fine prima dell'arrivo del 2009, la notizia di un altro evento suscita il mio interesse ed alcune riflessioni: la sfilata per i 30 anni di attività di Angelo Marani. Per chi non lo sapesse Angelo Marani è il fondatore del molto più noto negozio A.N.G.E.L.O. ossia il tempio del Vintage in Italia. Nel suo Vintage Palace a Lugo si può trovare davvero di tutto, da cianfrusaglie tipo mercatino a abiti extra lusso d'annata. Il suo archivio (che ho avuto il piacere di visitare ed è consultabile solo su appuntamento) ospita pezzi da collezione come Levi's rarissimi e abiti da sera di marchi storici spesso utilizzati per mostre ed esposizioni del settore (ricordo la mostra sul Jeans a Prato per esempio). Non mi stupisce il suo successo che lo ha portato già da tempo sulle passerelle milanesi con un nuovo marchio che porta il suo nome. Il mercato del Vintage è in crescita già da diversi anni. Firenze, Forlì hanno una fiera dedicata al settore ed eventi analoghi sono in crescita in giro per il mondo. Con la crisi in atto questo sembra essere uno dei pochi comparti in crescita all'interno del settore moda. Ripenso alla storia, a come i tempi bui abbiano cambiato gli usi e i costumi, l'accorciamento delle gonne e l'uso dei pantaloni per la praticità delle donne che andavano a lavorare mentre gli uomini erano al fronte. L'usanza di disegnarsi con la matita la riga dietro le gambe per simulare di avere le calze... Poi penso a noi, che alla peggio ci dovremo buttare sul Vintage che ormai è una tendenza affermata e trasversale nella nostra società. Il detto "fare di necessità virtù" acquisisce sfumature davvero di tendenza!
mercoledì 26 novembre 2008
Delirio da ricerca
Questo silenzio non è casuale. Sono giorni e giorni che sto visionando tutte le foto delle sfilate invernali per la stesura del prossimo post. Molte le avevo ovviamente già guardate ma avevo bisogno di una visione globale. Al prossimo post capirete perchè. Questa lunga e incessante ricerca ha suscitato in me una serie di considerazioni sulla praticità delle foto delle sfilate on-line free. In questo anno e un po' di blog ho affinato la mia tecnica e le mie fonti fotografiche sono cambiate. Sicuramente il sito più ricco di informazioni è Style.com che oltre a presentare una ricca scelta delle sfilate tra Milano, Londra, Parigi, New York, inserisce accanto ad ogni immagine il nome della modella, dell'agenzia di provenienza e il nome del designer del marchio in oggetto. Le foto delle collezioni si possono guardare sia in una pagina unica, tipo diapositive, sia ad alta risoluzione a tutto schermo permettendo così vari livelli di ricerca. Per quanto riguarda determinate sfilate si aggiungono anche finestre apposite per "dettagli", "backstage" e "video". Bisogna però dire che mancano alcune sfilate italiane (e questo mi lascia pensare che probabilmente ne manchino anche altre) invece presenti su Style.it. Inoltre c'è l'annoso problema del formato e dell'inserimento delle foto sul blog. Per quel che mi riguarda le foto di Style.com piccole sono troppo piccole e grandi sono troppo grandi. Il formato che io prediligo è quello di Modaonline che però attualmente è in fase di restyling e mi auguro che questo aspetto del sito non venga modificato. Anche Collezioni online ha un buon formato di foto aggiungendo rispetto agli altri siti anche più scatti dello stesso outfit e ampliando così la gamma di scelta. Quello che manca un po' ovunque sono le foto delle presentazioni, cioè dei marchi che non sfilano. Sono davvero di difficile reperibilità. D'altra parte è proprio questo aspetto di ridondanza che la sfilata crea che rende questo in assoluto l'evento più ambito da tutti i marchi di moda...
martedì 18 novembre 2008
Foto da favola
In un presente che ci prospetta una moda dalle linee e dai colori austeri, come in tutti i periodi storici di crisi e recessione (su questo spero di poter scrivere spesso un post a parte), non ho potuto resistere alla suggestione e all'ironia di queste immagini. Le favole, i fumetti e l'animazione più in generale, rimangono sempre l'aspetto onirico o sarcastico della realtà che ci circonda e anche il mondo della moda ne subisce il fascino. Inoltre mi viene in mente di quanto all'esame di maturità portai una tesina sui legami tra il fumetto e la moda, fu una ricerca davvero stimolante. Se avessi trovato queste immagini allora...
Foto: Verycool |
lunedì 17 novembre 2008
...e 100 di questi post!
Con l'ultimo post ho raggiunto i 100 pezzi di questo blog. Sono molto orgogliosa. Sono riuscita a dare continuità e costanza ad un progetto per pura passione nonostante gli impegni e tutto il resto. Facendo una media ho scritto un post ogni 4,5 giorni (più o meno) e da poco ho raggiunto i 10.000 visitatori e questa è una grande soddisfazione. Questo blog è cambiato dalla sua nascita ad oggi, ma probabilmente è fisiologico dato che in quest'anno anche la mia vita è cambiata parecchio. Ho vinto la mia sfida personale nonostante mi piacerebbe avere più tempo da dedicare alla ricerca per i post che scrivo e a tutto il blog in generale. Vorrei poter dare un'organizzazione più ragionata al tutto. Migliorare il blogroll. Aggiungere più contenuti d'immagini. Ma il tempo è tiranno e a questo ho dovuto rassegnarmi. Vi confesso che il mio sogno sarebbe proprio quello di scrivere per delle riviste di moda. Chissà... Questo blog comunque rimarrà sempre quà, per tutti quelli che lo vorranno leggere e soprattutto per me che continuerò ad avere voglia di scriverlo. Grazie mille (anzi, per adesso solo 100) a tutti i lettori!
venerdì 14 novembre 2008
L'inverno, le donne e la lana
E' arrivato il freddo (...lo so che il vero freddo è più freddo di così!). Non che io ne sentissi la necessità fisica (sono una freddolosa cronica), ma ormai mi sono rassegnata a doverlo affrontare, mio malgrado. C'è invece una cosa a cui non riesco a rassegnarmi. Una cosa che peggiora di inverno in inverno. Una cosa che non riesco a spiegarmi e a spiegare. Una cosa che mi fa davvero innervosire e raffreddare. Perchè non fanno più le maglie di lana da donna??? Vi starete forse chiedendo di cosa stia parlando. Per capire potreste fare un esperimento empirico. Se siete donne vi basta andare a frugare nel vostro armadio tra le etichette composizione delle maglie invernali. Scoprirete velocemente che nella maggior parte dei casi, la percentuale di lana difficilmente supera il 40% della composizione totale. Se fate la stessa cosa su maglie da uomo scoprirete che invece per loro non è così. Per gli uomini una maglia di lana è maglia di lana quasi sempre al 100%. Ma non sono le donne quelle freddolose? La lana è una fibra costosa e nonostante questo non è che i prezzi diminuiscano in modo proporzionale al progressivo abbassamento della percentuale presente. L'anno scorso ricordo di aver girato per negozi pomeriggi interi per trovare una maglia 100% lana (e che avesse un aspetto decente). E non si può dire che non si senta la differenza. Il caldo della lana è insuperabile. E' davvero possibile che per belle apparire anche il freddo si debba soffrire? Vorrà dire che dopo il nero/colore adotterò uno stile maschile. Tanto è di tendenza, e poi è anche sexy...
martedì 11 novembre 2008
Della Converse e di altri restyling
Non è una novità che i restyling siano una tendenza degli ultimi anni. La moda della rivisitazione non ha contagiato solo il mondo dell'abbigliamento ma si è espansa a macchia d'olio nei settori più disparati. Dal sapone di Marsiglia fino alla 500 passando attraverso il Trench della Burberry, e gli zoccoli del Dr. Scholl gli esempi non mancano. Ma, come per tutte le cose, in questa infinita offerta c'è un marchio che a mio avviso è riuscito davvero in modo perfetto rinnovarsi pur mantenendo la propria immagine coerente col passato. E' la Converse con le All Star. L'immagine parla da sola.
venerdì 7 novembre 2008
Spagna: la moda Desigual
Era un po' che volevo scrivere di Desigual: un marchio che ho conosciuto invertendo il processo canonico d'acquisto. La strategia è in linea col nome. Hanno aperto prima un negozio monomarca in un outlet e poi hanno iniziato la distribuzione attraverso corner in giro per i negozi, adesso aspetto trepidante il monomarca. Da Zara in poi si era capito che gli spagnoli sarebbero stati tra i nuovi protagonisti della grande distribuzione ma questo marchio rapisce la mia attenzione. I motivi sono come al solito riconducibili al mio gusto di indole creativa. La cosa che mi è piaciuta subito, (e chi mi legge spesso sa che non è una novità!) è stato questo uso apparentemente sconsiderato dei colori. Solo gli spagnoli riescono a mischiare insieme i colori riuscendo sempre a dare risultati sorprendenti. Lo si vede nell'architettura, nelle scenografie dei film, ecc. ed è una cosa che ammiro sempre incantata. Poi tessuti stampati, tessuti jaquard, stampe, ricami, il tutto su un'immagine che rasenta lo streatwear. Questi insoliti abbinamenti su capi che hanno un'utilità funzionale hanno fatto breccia nel mio cuore. A questo si aggiunge una particolare attenzione per la ricerca grafica a cui, come qualcuno avrà notato, sono particolarmente sensibile. Ecco qui alcune immagine raccolte sul web.
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martedì 4 novembre 2008
Workwear, Pitti e la Leopolda
Bene. L'ho chiamata. E sono contenta non solo che arriverà presto, ma soprattutto che sia su un argomento che mi entusiasma. Vi chiederete di cosa stia parlando. E' stata annunciata in questi giorni la nuova mostra che si terrà alla Stazione Leopolda a Firenze in concomitanza con il prossimo Pitti Uomo e organizzada da Pitti Discovery. La mostra si intitolerà "Workwear-lavoro-moda-seduzione" (dal 13 Gennaio all'8 Febbraio 2008). Sono molto incuriosita da quello che sarà l'allestimento e spero di essere sorpresa dal contenuto. La mia esperienza all'interno dello Studio di Massimo Osti è stata formativa a riguardo. I suoi marchi "C.P. Company" e "Stone Island" si sono sempre ispirati ai particolari tecnici dell'abbigliamento da lavoro. (Se volete saperne di più ho gia scritto di lui qui). Ho avuto la fortuna di poter frugare all'interno del suo archivio di ricerca tra cui era persino stipata una originale tuta da astronauta scovata probabilmente in qualche angolo del mondo. Lo studio dei capi da lavoro è stato uno degli elementi che ha reso grandi i suoi marchi. Spero che Oliviero Toscani e Olivier Saillard (curatori di questa mostra) sapranno darmi qualcosa all'altezza dei miei precedenti insegnamenti.
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