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martedì 30 ottobre 2007

Autunno tempo di nocciole

Era da tempo che aspettavo questo momento, e non perchè piove da 2 giorni di fila, e neanche perchè i colori dell'autunno suscitino in me uno spirito poetico e decadente. L'unico motivo per cui riesco a sopportare l'autunno e il buio che prende il sopravvento sulla parte solare del giorno ha a che vedere con il sublime gusto del cibo. Ma mentre per appagare il mio piacere travolgente e insuperabile per il tartufo occorre una consistente disponibilità economica e un affidamento imprevedibile verso una serie di incontrollabili variabili, come le condizioni atmosferiche e metereologiche, per poter gustare la torta più buona del mondo devo solo fare due passi tra i portici del centro di Bologna (che se volete d'autunno, tra una nebbia e l'altra sono ancora più suggestivi). E indovinate un po' qual'è l'ingrediente fondamentale della famigerata torta? Esatto: le nocciole! La Torta di Nocciole in questione la potete assaggiare all'Enoteca Solferino e vi assicuro che ne rimarrete soddisfatti. Io non sono una golosa di dolci, tendenzialmente preferisco il salato (hanno anche un tagliere di salumi e formaggi da far rabbrivvidire dalla bontà) ma questa torta è sublime e squisita: croccante, con le nocciole grossolanamente tritate, viene servita con panna semimontata in accompagnamento. Non è acquistata da pasticcerie esterne ma viene fatta direttamente dal cuoco (ovviamente gelosissimo della sua ricetta misteriosa). Tutti quelli che ho portato ad assaggiarla hanno finito la porzione entusiasti, addirittura qualcuno ha chiesto il bis, mentre io solo a parlarne ho l'acquolina in bocca... per fortuna è arrivato l'Autunno!

sabato 27 ottobre 2007

Novità da annusare


E' di pochi giorni fa la notizia che riporta dello spirito innovativo e creativo di un'azienda tessile italiana. Tessitura Taiana lancierà a Febbraio, per il mercato della camiceria, il tessuto profumato. Impregnando la fibra di essenze naturali, abbinando i profumi ai colori, il tessuto manterrà la sua essenza per una ventina di lavaggi. Dopo la presentazione dei tessuti composti da fibre biologiche, l'azienda merita il primo posto per il premio Tessuti 2009. E chissà che un giorno non si possa creare personalmente il proprio profumo scegliendo i vestiti dall'armadio...

giovedì 18 ottobre 2007

ControModa


In ritardo rispetto all'inaugurazione ma ancora in largo anticipo rispetto alla chiusura (e questa è la cosa importante) vi segnalo la mostra che ha aperto il 12 Ottobre e che sarà visitabile fino al 20 Gennaio a Palazzo Strozzi a Firenze: CONTROMODA. Sono esposte 200 creazioni direttamente provenienti dal County Mouseum di Los Angeles, appartenenti ad una vasta gamma di stilisti, provenienti da tutto il mondo, che hanno influito (più o meno) al cambiamento e all'innovazione della moda degli ultimi anni.
Ingresso: € 10
Orari: tutti i giorni 10:30 - 20:30 Lunedì compresi (...sapete quante volte mi hanno fregato con le chiusure delle mostre e musei il Lunedì???)

venerdì 12 ottobre 2007

Borsamania


Dopo la segnalazione delle scarpe più innovative e divertenti, non posso sottrarmi dal segnalarvi il marchio delle borse più creative e all'avanguardia che ci sia. Si chiama MOMABOMA e questa volta è roba di casa nostra, l'ideatore non solo è italiano ma addirittura è un felsineo/bolognese! A dimostrazione che la provenienza non conta quando si tratta di idee intelligenti, le borse rientrano pienamente tra quegli oggetti che rispecchiano la mia filosofia di moda pura: innovazione, creatività, ecologia e persistenza (nel senso che non dovrete cambiarle con il variare delle tendenze, sono trasversali alla mode stagionali). Ogni pezzo è unico (o quasi) e se le volete vedere dal vivo a Bologna ne potete trovare alcune da Scout (ex Bollini in P.zza VIII Agosto), nel resto di Italia invece dovrete scovarle voi perchè non è dato sapere l'elenco dei negozi di distribuzione... (Si trova comunque qualcosa in commercio su internet). Il prezzo è medio/alto ma se ve ne innamorate, si sa, l'amore non ha prezzo...

martedì 9 ottobre 2007

Massimo Osti Story*



Massimo Osti nasce professionalmente come grafico nella Bologna di fine degli anni ’60. Dopo il successo delle prime T-shirt stampate con metodi tipici della carta, gli viene proposto di diventare socio dell’azienda per la quale disegna nel 1970 la sua prima collezione di abbigliamento maschile. L’azienda, per volontà dello stesso Osti, si chiama Chester Perry, come quella in cui lavora Bristow, il celebre personaggio di un fumetto pubblicato su Linus e disegnato da Frank Dickens. Il successo appare evidente quando, a metà degli anni ’70, i marchi inglesi di abbigliamento Chester Barry e di maglieria Fred Perry fanno causa congiunta al designer bolognese, rispettivamente per il furto del nome e del cognome. Costretto a cambiare, Osti conserva le iniziali di Chester Perry e crea il celebre marchio C.P. Company. La trasformazione del nome non risulta comunque penalizzante dato che la linea di sportswear d’avanguardia C.P. Company fattura già 24 miliardi di lire nel 1981.
La passione per la sperimentazione è uno dei motivi condotturi di tutta l’attività di Massimo Osti. Nelle sue linee di abbigliamento, la ricerca attraversa sempre l’intero processo creativo del capo. Per quanto riguarda la modellistica, taleattività è stimolata dall’archivio di capi usati, in gran parte militari, che il fashion designer colleziona fin dai primi anni diattività. Con un intuito da alchimista metropolitano si dedica inoltre a una continua sperimentazione sui materiali e sui finissaggi. L’invenzione di nuovi tessuti e di nuovi procedimenti di tintura e finissaggio sono sempre punti di rottura positiva e conduco spesso alla nascita di nuove linee. È questo il caso di Stone Island creata con una innovativa tela delavè bicolore e reversibile che prende spunto dalla tela di copertura dei camion. Alla fine degli anni ’80, dopo la cessione delle proprie quote societarie al Gft, i marchi d’abbigliamento maschile creati da Osti sono cinque: C.P. Company, C.P. Company Baby, Boneville, Stone Island e C.P. Collection, oltre a C.P. Magazine, il catalogo che illustra le sue linee e che è venduto nelle edicole e nei negozi con una tiratura di oltre 50.000 copie.
L’impegno di Osti nell’invenzione di nuovi tessuti come quello termo sensibile che cambia colore al variare della temperatura non gli impedisce di mettersi alla prova in altri settori. Dopo la produzione di un documentario per sensibilizzare il mondo sui problemi della deforestazione dell’Amazzonia e il finanziamento di un progetto per l’invenzione di un’automobile elettrica, Osti e C.P. Company vestono l’edizione 1988 della Mille Miglia e la Fedederazione Italiana Golf per gli incontri internazionali. A questi eventi si affiancano altri progetti come quello del restiling della Vespa per Piaggio e il prototipo per una tuta da lavoro per Volvo. Il successo delle sue linee, che portano l’azienda di cui è ancora presidente nei primi anni ’90 a un fatturato di oltre 90 miliardi di lire e più di 1500 negozi in tutto il mondo, non deve molto alla pubblicità. In controtendenza con il mercato delle griffe internazionali i capi di Osti  non rimandano a mondi costruiti e irreali. L’assenza dalle passerelle e le campagne pubblicitarie in cui il centro del messaggio è il prodotto spogliato di ogni altro elemento, seguono la volontà del designer di puntare esclusivamente sull’innovazione creativa e funzionale dei suoi abiti. Questo atteggiamento di lealtà verso il consumatore è una costante della sua carriera che premia anche i marchi nati dopo la conclusione del rapporto creativo con le linee che lo avevano portato al successo internazionale. Negli anni ’90 si susseguono, infatti, nuove collaborazioni cadenzate dal ritmo dell’invenzione di nuovi tessuti, nuove funzionalità e nuovi progetti. Le linee firmate Osti in questo periodo prendono i nomi di Left Hand, Massimo Osti Production, Far East e OM Project. Il designer firma inoltre la linea di abbigliamento Superga, i pantaloni Equipment for Legs ideati per Dockers, le giacche ICD disegnate per Levis e, tra gli ultimi lavori, un futuristico giubbotto nato dalla collaborazione con Philips e Levis dotato al suo interno di telefono cellulare e lettore MP3.
Nel 1999, la rivista Arena Homme Plus incorona Massimo Osti come il designer più influente degli anni ’90, molti altri lo definiscono padre dello sportswear e della techno-fashion. Certo è che la sua filosofia professionale e le sue  innovazioni tecnologiche hanno aperto nuove strade a tutto il mondo della moda.

*Questo "post" è già stato pubblicato. Io ne sono, chiaramente, l'autrice ma il testo è già stato utilizzato in passato. Ci tengo comunque a pubblicarlo sul mio blog perchè Massimo Osti è stato l'argomento della mia tesi oltre ad uno degli stilisti che ho apprezzato maggiormente, un vero innovatore sotto molti punti di vista.
PS: Se qualcuno se lo chiedese... non sono morta... sto solo lavorando spropositatamente!!! Abbiate fede!!!

lunedì 1 ottobre 2007

Scarpamania

So che è una malattia condivisa, so che, se noi donne potessimo, credo che un buon 85% spenderebbe l'intero stipendio in scarpe. Anche io chiaramente non faccio eccezione e cerco di compensare l'impossibilità all'acquisto con la fantasia, la tecnologia e la curiosità. Oggi vi voglio segnalare il link delle scarpe più divertenti, più creative, più all'avanguardia, più colorate e più pazze che io conosca. Il marchio è inglese. Purtroppo, come spesso accade per le cose molto di nicchia e particolari in Italia non si trovano molto facilmente ma il sito ha una sezione apposita per lo shopping e io, che vi voglio bene, vi copincollo l'elenco dei negozi in Italia che lo distribuiscono. 

 
De Liberti
Via Dei Mille, 65 Napoli 

Fango
Via Cavour, 131 Ravenna 


Gente
Via Frattina, 70 Roma 

L'Inde Le Palais
Via Musei, 6 Bologna 

Marilena
Corso Buenos Aires, 47 Milano 

Mauro Volponi
Via Carducci, 4 Forte dei Marmi 

Raspini
Via Roma, 25/R Firenze